Monza Show: la penalità in tempo di Valentino (e Cairoli) è inaccettabile

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    Rossi ha vinto la kermesse in Autodromo anche senza una Fiesta WRC sotto peso di 7 chili, ma il collegio dei commissari sportivi ha creato un mostro giuridico trasformando un'irregolarità tecnica in una penalizzazione a tempo.

    Quando una vettura viene trovata sotto peso in sede di verifica tecnica, il collegio dei commissari sportivi è solito escludere il concorrente dalla classifica della gara, pur accettando la sua buona fede, perché se così non fosse scatterebbe automatico il sospetto di frode sportiva che dovrebbe valere il deferimento al Giudice Sportivo.

    Ma questa norma vale per qualcuno e per qualcun altro non… Vale come la squadra di Rossi.

    La Ford Fiesta WRC numero 46 durante il Monza Rally Show è stata trovata sette chili sotto peso durante un controllo perché la squadra di Rossi non ha considerato che era stata tolta la batteria di fari per le prove diurne.

    Un grave errore del team del quale il pilota non ha alcuna colpa, eppure il collegio dei commissari sportivi, diretto da Fabrizio Grigoletti, non ha deciso per l’esclusione dalla gara di Valentino Rossi, ma si è limitato a infliggere una sanzione di 10” al pesarese che così è rimasto in gara, affrontando le ultime due speciali dalla terza posizione dietro a Marco Bonanoni con la DS3 WRC e alla coppia formata da Thierry Neuville e Andreas Mikkelsen.

    Rossi poi è stato bravo a tornare al comando della gara con la Fiesta WRC riportata a norma di regolamento, segno che non ha bisogno di “aiuti” per ottenere dei risultati, ma il provvedimento del collegio dei commissari sportivi che ha penalizzato Valentino di 10” grida vendetta.

    Il nove volte campione del mondo non ha responsabilità, ma con tutta la buona fede del terracqueo non si può fare finta di non vedere che la sua Fiesta WRC non era a regolamento: se passa il messaggio che basta pagare una penalità in tempo per depurare una irregolarità tecnica il Motorsport può considerarsi finito…

    Lo stesso è accaduto all’altro nove volte campione del mondo di cross, Tony Cairoli che si è preso anche lui una penalizzazione di 10”, ma il re della MXGP ha mantenuto la quarta posizione che aveva conquistato sulla strada, per cui il provvedimento è stato solo formale.

    Ma che regole sono? L’anno prossimo si organizzi il Monza Show e si tolga la parola rally. Se si vuole il wrestling in Brianza basta dirlo, ma la CSAI non deve e non può chiudere tutti e due gli occhi facendo finta di non vedere per non rovinare il copione...

    Fonte: it.Motorsport.com/
     
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