Le Mans: Alonso davanti a tutti nel prologo ma le Rebellion sono vicine

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    Il pilota spagnolo della Toyota ha ottenuto il miglior tempo con 3'19"066 davanti alla R13 di Mathias Beche e di Gustavo Menezes. Bene anche le BR01 modificate nell'aerodinamica. Porsche e Ford senza rivali in GTE PRO.Ferrari in sofferenza

    È stato Fernando Alonso il protagonista del prologo della 24 Ore di Le Mans. Il campione della Toyota ha infatti segnato i migliori rilievi cronometrici sia nella sessione del mattino sia in quella pomeridiana, scendendo quando mancavano poco meno di due ore alla conclusione delle prove a 3’19”066 davanti alla Rebellion di Mathias Beche, 3’19”680, al compagno dello svizzero sulla vettura costruita dall'Oreca Gustavo Menezes, 3'19"897 e alla seconda TS050 Hybrid di Kamui Kobayashi, 3’20”008.

    Tempi lontani dalla pole ottenuta dal pilota giapponese nella qualifica del 2017 quando si spinse a 3’14”791 ma molto vicini a quelli del prologo del 2017: Kobayashi infatti aveva girato in 3’18”132 ma dietro la prestazione delle Toyota c'era il gruppo delle Porsche 919 staccate e mai scese sotto i 3'21". Al quarto posto è salito nelle ultime fasi André Lotterer con la seconda Rebellion che ha preceduto la BR01 di Vitaly Petrov e quella di Stephane Sarrazin. È chiaro che tutti quanti abbiano cercato di nascondersi in vista delle qualifiche della corsa ma il dato che appare certo è che le vetture enotermiche non saranno poi troppo distanti da quelle giapponesi.

    In GTE PRO, dopo il predominio delle Ford GT nel turno del mattino, la prestazione migliore è stata della Porsche RSR di Patrick Pilet, 3’52”551 davanti al compagno Gimmi Bruni, 3’52”647 e alla prima vettura statunitense guidata da Andy Priaulx.

    Pastor Maldonado ha portato l’Oreca della DragonSpeed in vetta ai tempi delle LMP2 con 3’27”228. La Dallara del team Cetilar Villorba Corsa è andata molto bene, segnando l’ottavo tempo di classe a poco più di due secondi dall’Oreca. Alla vettura italiana è mancata però la velocità massima rispetto a quella francese. Julian Andlauer con la Porsche RSR del team Proton è stato infine il più rapido tra i piloti delle GTE AM.

    Che paura per Marco Sorensen!
    Come da sempre accade non è stato un prologo tranquillo: la sessione del mattino infatti è stata sospesa dopo un brutto incidente che ha visto coinvolte l’Aston Martin Vantage di Marco Sorensen e la Dallara LMP2 del team SMP in quel momento pilotata da Harrison Newey. Il figlio del progettista Red Bull era stato appena superato da una Toyota nel tratto veloce che portava alla curva Indianapolis quando le due vetture si sono trovate di fronte a un gruppetto di GTE più lente.

    La Toyota è riuscita a passarle mentre la Dallara è andata a toccarsi con la vettura britannica in quel momento guidata da Sorensen. Mentre Newey è tornato ai box senza grandi danni alla propria Dallara, l’Aston ha colpito violentemente le barriere. Sorensen è stato estratto cosciente e portato per precauzione al centro medico da dove è poi stato dimesso senza alcun problema. L’incidente ha costretto la direzione corsa a una lunga riparazione alle barriere danneggiate con l’interruzione delle prove trenta minuti prima della loro naturale conclusione.

    Per questa ragione invece che alle 14, la seconda sessione è stata anticipata alle 13,30. Altri incidenti hanno coinvolto in mattinata la Porsche RSR di Bergmeister mentre nel pomeriggio la Ferrari di PierGuidi è uscita alla Tertre Rouge e la BMW di Felix Da Costa ha avuto un incidente alle curve Porsche . Un’altra bandiera rossa è stata esposta per un incidente a Mulsanne che ha coinvolto la Ligier del team Algarve.

    Rispettati i pronostici della vigilia
    Nel complesso i risultati dei test hanno confermato ciò che si era immaginato dopo la corsa di Spa-Francorchamps. Al momento le Rebellion a motore Gibson sono le LMP1 endotermiche più accreditate per cercare la grande impresa il giorno della gara. Ha stupito, per esempio, la facilità con la quale tutti i piloti della sqaudra elvetica siano riusciti a conquistare tempi vicinissimi e in certi casi migliori di quelli dei piloti della Toyota. Beche e Menezes hanno infranto la barriera dei 3’20” mettendosi dietro gli altri conduttori della TS050 Hybrid. Buona anche la prestazione delle BR01: il migliore del team SMP è stato Petrov con 3’21”603 davanti a Sarrazin, Orudhzev e Aleshin.

    Button ha percorso alcuni giri non cercando la prestazione ad effetto. 3’24”002 il suo rilievo. Da segnalare che tutte le BR01, compresa quella a motore Gibson della DragonSpeed, avevano una nuova veste aerodinamica con un frontale modificato per scongiurare i problemi verificatisi sull’esemplare pilotato da Isaakyan nella gara di Spa-Francorchamps. L'aggiustamento aerodinamico è stato consentito dalla FIA per una questione di sicurezza. Discreta , tra le LMP1. la prestazione della CLM Enso della ByKolles che ha trovato una ottima costanza mentre le Ginetta sono sembrate indietro rispetto alle rivali dirette.

    Anche in GTE era apparso chiaro che Porsche e Ford avrebbero giocato tra di loro. La Ferrari, gravata da un peso assurdo che sbilancia la vettura e soprattutto la frenata con conseguente problemi di ottimizzazione e affidabilità delle gomme, ha giocato sulla difensiva confermando che per l’AF Corse, salvo cambiamenti improvvisi del BoP, che dovrebbero giungere, sarà un’edizione della 24 Ore molto più difficile di quelle degli anni passati.

    Mike Conway ha sfiorato i 340kmh
    I dati delle velocità massime hanno indicato nella Toyota la vettura più rapida: Conway ha infatti sfiorato i 340kmh, ottenendo i 338,1kmh. Ma anche le BR01 a motore AER pur rallentate dal nuovo profilo all’avantreno si è avvicinata con 337khm ottenuti da Button mentre le LMP2 hanno confermato la prestazione velocistica arrivando a spingersi ai 336kmh con l’Oreca della G Drive di Allen. Tra le GTE le Ford GT hanno fatto la parte del leone in questa speciale classifica con 298,8kmh davanti alla Corvette di Faessler e alla Ferrari di Daniel Serra, 294kmh. Più indietro le Porsche RSR. Martedi quasi tutte le squadre principali gireranno sul circuito Bugatti come consentito da regolamento per ultimare e affinare gli ultimi particolari in vista delle prime prove della settimana successiva.

    Fonte: it.Motorsport.com/
     
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