24 Ore di Le Mans: Nakajima regala la pole position alla Toyota (e ad Alonso) prima della pioggia

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    Il giapponese scende a 3'15"377 e stacca di 2" la TS050 gemella. Fernando quindi sarà al palo all'esordio nella classica francese. Le Porsche dominano in GTE con Bruni e Cairoli.


    Tra le tante slow zones e la pioggia è stato veramente difficile per tutti trovare il momento giusto per piazzare il tempo nelle qualifiche di questa 86esima edizione della 24 Ore di Le Mans, ma tutte queste complicazioni non hanno impedito alla Toyota di rispettare i pronostici monopolizzando la prima fila.

    Nonostante qualche problemino a mandare in temperatura le gomme, le TS050 Hybrid hanno dettato legge ed in particolare è stato Kazuki Nakajima a regalare alla casa giapponese la soddisfazione della pole position, scendendo a 3'15"377 nelle prime fasi della Q3 di questa sera, iniziata con 30 minuti d'anticipo per recuperare il tempo perso in seguito all'incidente della Dallara della Cetilar Villorba Corse in Q2.

    Una pole position che è finita in ghiaccio a circa un'ora e venti dalla bandiera a scacchi, quando la pioggia ha iniziato a cadere sul Circuit de la Sarthe, prima in maniera leggera, diventando poi copiosa circa una ventina di minuti dopo le 23.

    Una buona notizia anche per Fernando Alonso, che quindi inizierà dalla pole position la sua prima esperienza nella grande classica francese, visto che il due volte iridato di Formula 1 divide l'abitacolo della vettura #8 con il giapponese e con Sebastien Buemi.

    E bisogna dire che Nakajima ha fatto veramente una gran differenza, perché la TS050 #7, quella del terzetto Conway/Kobayashi/Lopez non è riuscita a fare meglio di un 3'17"377, pagando 2" esatti nei confronti della vettura gemella e permettendo alla migliore delle Rebellion di marcarla a vista.

    La prestazione dell'equipaggio #3, quello composto da Laurent/Beche/Menezes infatti è stata davvero notevole, perché sono stati capaci di girare in 3'18"252, chiudendo a soli 875 millesimi dalla Toyota che li precede. L'altra vettura del team elvetico, quella di Lotterer/Jani/Senna, completa la seconda fila, ma molto più staccata.

    Prima Le Mans anche per l'ex compagno di squadra di Fernando Alonso in McLaren, il britannico Jenson Button, che invece scatterà dalla quinta posizione con la BR1-AER che divide con Vitaly Petrov e Mikhail Aleshin. Davanti a loro ci sono anche la gemella di Sarrazin/Isaakyan/Orudzhev e l'altra BR, ma motorizzata Gibson, della DragonSpeed con Hedman/Hanley/Van der Zande.

    Il quadro delle vetture LMP1 si completa poi con la ByKolles e con le due Ginetta della Manor, che però hanno continuato ad avere grossi problemi anche in questa seconda giornata di prove e che quindi hanno girato veramente poco.

    I primi tre in appena 76 millesimi in classe LMP2
    Passando alla classe LMP2, bisogna dire che in questa categoria abbiamo assistito ad una lotta davvero serrata per la pole position, con i primi tre equipaggi racchiusi nello spazio di appena 67 millesimi. A spuntarla alla fine è stata la Oreca-Gibson della TDS Racing con il terzetto Perrodo/Vaxivier/Duval che ha fermato il cronometro sul 3'24"816.

    Tempo arrivato con un leggerissimo anticipo nei confronti della pioggia, che ha beffato per soli 26 millesimi la Ligier-Gibson della IDEC Sport affidata a Lafargue/Chatin/Rojas. Il terzetto di testa compatto si completa poi con l'altra Oreca-Gibson della DragonSpeed che ha nel suo equipaggio anche l'ex pilota di Formula 1 Pastor Maldonado, affiancato da Roberto Gonzalez e Nathanael Berthon.

    Quarto tempo invece per quelli che sono indicati come i grandi favoriti della G-Drive Racing, con Vergne/Pizzitola/Rusinov staccati di poco più di tre decimi. Dopo il bruttissimo incidente della Q2, dovuto al cedimento della sospensione posteriore destra alla staccata della prima chicane del Mulsanne Straigh, dal quale fortunatamente Giorgio Segnagiotto è uscito illeso, ha chiuso invece in 12esima piazza di classe la Dallara della Cetilar Villorba Corse, giusto un paio di posizioni davanti alla Ligier della United Austosport che ha anche Juan Pablo Montoya nel suo equipaggio.

    Dominio Porsche e doppia pole italiana nella GTE

    Le Porsche hanno continuato a dettare legge in classe GTE, conquistando la pole position sia nel raggruppamento Pro che in quello Am. Ed in entrambi i casi è stato merito di un pilota italiano: nella classe principale davanti a tutti c'è la #91 grazie al 3'47"504 firmato ieri da Gianmaria Bruni, che divide l'abitacolo con Richard Lietz e Frederic Makowiecki.

    Nella Am invece è stato Matteo Cairoli a piazzare davanti a tutti la #88 che divide con Khaled Al Qubaisi e Giorgio Roda, nonostante nel finale si sia anche reso protagonista di un'escursione fuori pista a Mulsanne quando la pioggia aveva iniziato a bagnare la pista.

    Tornando a parlare della Pro, la seconda posizione è occupata da un'altra Porsche, la #92 di Christensen/Estre/Vanthoor, che nella Q3 ha corso anche un bel rischio andando a sfiorare le barriere con il francese. Questo terzetto però paga circa un secondo e mezzo nei confronti del tempone di "Gimmi". Risale la china fino alla terza posizione invece la migliore delle Ford GT, quella di Mucke, Pla, Johnson, che ha chiuso alle spalle della "maialino rosa" per meno di un decimo.

    Circa tre decimi più indietro troviamo invece la migliore delle Ferrari, la #51 di Pier Guidi/Calado/Serra. Decisamente più in difficoltà invece le altre due 488 GTE ufficiali: la #71 di Rigon/Bird/Molina è decima di classe, giusto alle spalle della prima delle Corvette, mentre la #52 dell'attesissimo Antonio Giovinazzi si ritrova addirittura 15esima, con alle sue spalle solamente le due Aston Martin, che sono parse davvero in difficoltà (viaggiano ad oltre 3" dalla pole).

    Nella Am le 911 RSR hanno addirittura monopolizzato le prime tre posizioni, con alle spalle dei poleman la #86 di Wainwright/Barker/Davison e la #77 di Campbell/Ried/Andlauer. Quarto tempo di classe invece per la Ferrari della Spirit of Race, che ha nel suo equipaggio gli italiani Francesco Castellacci e Giancarlo Fisichella insieme a Thomas Flohr. Settimo tempo di classe invece per l'unica donna in gara Christina Nielsen, che divide la Porsche dell'Ebimotors con Fabio Babini ed Erik Maris.

    Parlando sempre di vetture GT, bisogna segnalare nell'arco di questa Q3 che sono andate a toccare le barriere la Ford #67 con Tony Kanaan nelle esse che conducono a Tertre Rouge, ma anche la Ferrari #61 della Cleanwater Racing con Matt Griffin ad Indianapolis. Stesso punto in cui nel finale è finita in testacoda anche la Alpine con Pierre Thiriet.

    Fonte: it.Motorsport.com/
     
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