Davies risponde a Bautista: “Le sue dichiarazioni sono esagerate”

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    Il gallese risponde alla polemica innescata da Bautista per l’incidente in Gara 1 di sabato e smentisce le sue parole sulla mancanza di lavoro in casa Ducati. Poi fa chiarezza sui problemi accusati in Gara 2.

    Chaz Davies arrivava a Portimao forte della vittoria a Laguna Seca, che lo ha riportato in corsa per la terza posizione nella classifica generale, ma lascia il Portogallo in maniera agrodolce. Autore di una grande gara il sabato, è stato costretto ad inseguire nella Superpole Race, dove ha faticato nella gestione dei 10 giri, mentre in Gara 2 ha patito un problema tecnico sulla sua Panigale V4 R.

    Si conclude dunque con l’amaro in bocca il primo fine settimana al rientro dalla pausa estiva, su una pista che storicamente non è amica di Ducati, ma dove era comunque riuscito a raccogliere un buon risultato in Gara 1. Proprio nella prima manche ha rischiato il contatto con Alvaro Bautista, che ha poi rialzato la moto finendo largo e ricostruendo la sua gara dal fondo. L’episodio ha acceso la miccia e lo spagnolo ha innescato una polemica con il compagno di squadra, che punta il dito e afferma che la manovra di Davies sia stata eccessiva.

    Non si è fatta attendere la risposta del gallese, che reagisce con pacatezza ma anche con molta decisione: “Ho sentito quello che ha detto Alvaro, che quando hai compagni di squadra così non serve avere nemici. È una dichiarazione piuttosto forte da parte sua. Lui ha commesso errori in partenza in passato, ho visto un paio di incidenti. Capisco che possa essere infastidito, ma la verità è che io proprio non l’ho nemmeno toccato. Stavo facendo la curva nel modo giusto, considerando che eravamo in 18 nello stesso punto”.

    “Sinceramente, noto che Alvaro è un po’ timido in partenza e l’abbiamo visto anche all’inizio delle due gare di domenica. Per quanto mi riguarda, non ho risentimenti, eravamo al limite, ma credo che la sua reazione sia stata esagerata. Gli ho chiesto scusa perché non è facile fare manovre totalmente pulite quando si è in tanti, ma comunque ribadisco di non averlo toccato. Credo che però un altro pilota non avrebbe alzato così la moto, forse è un po’ timido anche dopo quanto successo a Laguna”.

    Una volta archiviata la polemica con Bautista, Chaz Davies spiega quanto accaduto in Gara 2, conclusa solo in 16esima posizione: “Ho avuto un problema al cambio, non lo stesso di Misano, che era elettronico. Questo è stato un problema meccanico. Si è rotto al giro 10 o 12 e ho dovuto rallentare. All’ultimo giro ho spinto un po’, ma la moto era complicata da guidare, non mi ha dato lo stesso feedback di sabato, stiamo lavorando comunque per migliorare la moto”.

    L’alfiere Ducati comunque torna a casa con un podio e ha dimostrato di aver fatto dei buoni passi in avanti rispetto alle enormi difficoltà di inizio stagione: “Fino a qualche gara fa non avrei mai pensato di poter lottare per le parti alte della classifica, ma poi sono arrivati dei circuiti dove sono andato forte e sono riuscito a recuperare terreno. È bello rientrare nella lotta per la terza posizione, ma il vero obiettivo è essere competitivi con la Panigale V4 R sugli altri circuiti che restano quest’anno. Il podio di sabato è stato bello”.

    Ma cosa manca alla quattro cilindri di Davies per poter essere all’altezza della gemella #19? Il pilota inglese ha chiara la situazione e smentisce lo spagnolo, affermando che a Borgo Panigale stanno lavorando duramente per migliorare la moto: “Credo di avere più problemi di Alvaro, lui sta facendo un grande lavoro ed è chiaro che la velocità della moto lo sta aiutando molto ad ottenere risultati. Ducati sta faticando ancora molto, lo si vede anche con Laverty, che a Portimao è sempre andato forte. È anche evidente che Alvaro, pesando meno di me, va più veloce nel rettilineo e ha un vantaggio rispetto a me, ma comunque sento di avere una moto veloce e di avere fatto dei passo avanti”.

    “Dobbiamo lavorare, abbiamo ancora delle cose da migliorare, ma su questa pista era la prima volta che gareggiavamo con questa moto ed abbiamo raccolto delle informazioni che potrebbero essere utili per Bologna. Sono stato piacevolmente sorpreso dai piccoli cambiamenti che abbiamo fatto e che ci hanno aiutato sensibilmente a migliorare. È possibile rendere la moto più adatta alle mie esigenze, per quanto riguarda il telaio, anche per altre aree basilari. A Bologna ci sono persone intelligenti che ci possono aiutare a rendere questa moto un po’ meno difficile da guidare su una moto come questa, perché è davvero difficile da guidare”.

    Fonte: it.Motorsport.com/
     
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