Ducati resta sola sulla proposta di una sola moto per pilota

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    La casa italiana ha proposto, in un incontro con gli altri costruttori, di ridurre il numero di moto a disposizione di ogni pilota in MotoGP da due a uno, un'idea che però non ha trovato riscontro.

    La crisi globale derivante dal COVID-19 segnerà un prima ed un dopo nel mondo dello sport, e la MotoGP non ne sarà esente.

    I costruttori, sotto l'egida della MSMA (Associazione dei produttori), si riuniscono periodicamente per via telematica alla ricerca di soluzioni per ridurre i costi nell'era del post-virus, cosa che promette un grande scossone a tutti i livelli.

    Uno dei marchi più attivi quando si tratta di suggerire proposte per ridurre i costi è la Ducati, la Casa costruttrice con il maggior numero di moto in griglia, in quanto oltre alle due moto ufficiali fornisce prototipi ad altri due team, Pramac e Avintia, per un totale di dodici moto, tenendo presente che ogni pilota ne ha due nel suo garage.

    Dall'altra parte della medaglia ci sono Suzuki e Aprilia, che hanno solo due piloti ciascuno, mentre Honda, Yamaha e KTM ne hanno quattro, per un totale di otto moto.

    Una moto per ogni pilota
    A differenza degli altri campionati motociclistici, la MotoGP è l'unica in cui, per regolamento, ogni pilota ha due moto nel box, che può utilizzare come meglio crede.

    Dal 2010, in Moto2 e 125cc (ora Moto3), la seconda moto è stata rimossa per ridurre i costi, e se guardiamo più indietro, in Formula 1 è stata adottata una misura simile.

    In passato, le squadre di F1 avevano una terza vettura nel caso in cui uno dei piloti avesse subito un incidente o un danno irreparabile durante un Gran Premio. Il cosiddetto "Muletto" è scomparso nel 2008 come parte di un piano di contenimento dei costi.

    Nel corso di un incontro telematico tra i costruttori, all'inizio della settimana scorsa, la Ducati ha proposto di abolire la seconda moto anche in MotoGP.

    "Il motociclismo in generale soffrirà molto di questa crisi, tutte le idee che ci permetteranno di ridurre i costi devono essere messe in pratica" ha dichiarato Gigi Dall'Igna, Direttore Generale di Ducati Corse, in un'intervista concessa a La Stampa.

    "Penso che una di queste misure potrebbe essere quella di avere una sola moto per ogni pilota in MotoGP. Siamo l'unica categoria che ne ha due, e non credo che in Moto3 o SBK, con una sola moto, lo spettacolo sia inferiore" ha sostenuto l'ingegnere.

    "Sono un tecnico e mi piace lo sviluppo. Sono sempre stato contrario a qualsiasi limitazione allo sviluppo, ma ora le cose sono totalmente diverse. Il nostro futuro dipenderà dalla riduzione dei costi" ha concluso Dall'Igna.

    Nonostante l'insistenza di Ducati, il resto dei costruttori non ha sostenuto la proposta, come ha appreso Motorsport.com. Dall'Igna ha voluto rendere pubblica l'iniziativa nel caso in cui la Grand Prix Commission, l'unico organismo che può convalidarla, raccolga la sfida.

    Fonte: it.Motorsport.com/
     
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